domenica 17 agosto 2008

Amos, percorso narrativo

Nei primi 7 oracoli il libro di Amos segue uno schema fisso: la causa del castigo (3, anzi 4 misfatti) e l'annunzio del castigo (il fuoco divorerà i palazzi ecc.).
Nell'ottavo si ripete il ritornello, ma il messaggio è diretto agli uditori, dunque è più articolato; ai primi 7 peccati (2,6-8) si aggiunge l'ottavo (2,12); il castigo è espresso in 7+1 immagini belliche (2,13-16); seguono 7+1 nessi di causa-effetto (3,3-8). Da notare che l'ottava immagine è speciale rispetto alle precedenti.
Poi il discorso si fa meno schematico, il profeta ha tante cose da dire, ma segue un programma:
"Ascoltate, meditate, rendetevi conto del perchè sono così insistente, chiamate testimoni, osservate, constatate, fatelo sapere a tutti: - Il Signore verrà a visitare Betel. Il Signore giura per la sua santità: è fedele all'alleanza, anche se voi non lo siete (4,2). Avete fatto esperienza che i vostri rituali non vi salvano da carestia peste guerra fuoco; non avete capito nulla della Torah, di come vi ho liberati; nonostante tutti i guai che avete passato non siete ritornati a me. anche il terremoto non vi ha scosso più di tanto. Io me ne dolgo, voi no! Cosa posso fare ancora? Cosa c'è da fare? (Manipolazione) Questo devo fare con te (4,12): - Preparati!"
C'è da preparare un incontro tra la stirpe di cui si parla prima (3,1-2) e Colui del quale si parla subito dopo (nella prima dossologia! - cfr 4,12-13).

"Se siete atterriti dal terremoto (5,2) non cercate altri dei, cercate me per avere vita (5,4)."
Dunque l'incontro si può realizzare cercando il Signore; ma essi non lo cercano, fanno tutto al contrario, essi trasformano ciò che è bene in male (5,7), essi si fanno la stella dei loro dei (5,26). Ma è Dio che ha fatto gli astri (5,8).
Perciò è Lui che preparerà l'incontro: ne ha competenza, perchè Egli trasforma in mattino l'ombra di morte e il giorno in notte ottenebra (seconda dossologia 5,8-9), Egli può cambiare consiglio (5,15b).
"Perciò io vi minaccio: mi farò incontro a voi, passerò in mezzo a voi (5,17; ma cfr Gn 15,17). E' vero, attendete un nuovo giorno del Signore, perchè avete visto che la terra promessa non è tutta "latte e miele", ma anche avete visto la mia potenza (Gs 10,14). Però guai a voi (5,18, 6,1): sarà tutto al contrario di come vi aspettate (9,4b) perchè voi
fate cose assurde (6,12a), voi trasformate il diritto in veleno (6,12b)."
Con le visioni inizia la performance: il Signore assume la difesa del povero fino ad identificarsi con lui, sarà colpita la casa di Geroboamo, sarà colpito Betel e il suo sacerdote, ma non sarà colpito il piccolo Giacobbe: Cadranno senza rialzarsi quelli che si ritengono giusti in virtù delle pratiche religiose, pellegrinando da un santuario all'altro (8,14) non intendono l'urgenza della conversione (Ger 7,3-4), pensano che certe cose possano accadere solo in Iraq o in Georgia (6,2-3).
Di spada perirà chi deve perire (9,10), gli altri staranno al sicuro, non cadranno (9,9). Ma chi sono questi altri? Quelli che hanno capito che non sono migliori di nessuno (9,7; 6,2) ma che la loro elezione è dono gratuito di Dio (Lc 10, 17-24). Sono i piccoli, appunto.
Un piccolo resto. Un sassolino (9,9).

Nella terza dossologia, la prima parte è ancora riferita al terremoto; la seconda parte (9,6) è la conclusione della performance: è la ricostruzione del regno in Cielo e sulla Terra rinnovata dalle acque (5,24; 1Pt 3,20-21).
La manipolazione era: "Preparati ad incontrare il tuo Dio". Ad un
dover fare non è corrisposto un voler fare.
Dunque è lo stesso manipolatore che fa, sarà Dio a realizzare l'incontro tra cielo e terra, dopo averlo preparato Lui stesso.
Camminano forse due uomini insieme senza essersi messi d'accordo? (3,3; Mt 5,25) Senza, cioè, previa preparazione al cammino?
In quel giorno si incontrerà chi semina e chi miete (9,13a; Gv 4,35-37), stillerà vino nuovo (9,13b; Gv 2,4; Mc 14,25) ecc.: "...Dice il Signore tuo Dio". Così è sanzionato!

Certo, come vedremo, c'è una tensione tra il "già" e il "non ancora": c'è una Sapienza che supera la sapienza umana di un umile pecoraio (3,7; Mt 11,25).





Continua...

Nota: l'elaborato è frutto di un esercizio scolastico di lettura strutturale del testo e contiene termini propri della semiotica ai quali si rimanda.



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